IL LINGUAGGIO
Elemento di fonadmentale importanza che riconduce
"Il Villaggio dei Puffi" ad un cartone animato di chiara matrice
politico\paritica è il linguaggio.
Innanzitutto i nomi dei personaggi,
che come abbiamo già riportato indicano il ruolo che il soggetto assume
nel processo produttivo e non sono stabiliti alla nascita come avviene
nella normale prassi. Da un punto di vista semantico inoltre, la parola
"puffo" si sostituisce molte volte al normale frasario (ad esepio verbi
come "fare", sono tradotti come "puffare") ma viene anteposta al nome
dell'individuo per qualificarlo (puffo inventore, puffo poeta, et.). In secondo luogo le canzoni che i
puffi cantano durante le attività lavorative, ad esempio la famosissima
"la la lala lala la lalalala................" (con una vaga somiglianza
all'inno dell'URSS). E' tipica la scena in cui i Puffi si incamminano in
fila indiana (capofila ovviamente è sempre l'omnipresente Grandepuffo) per
recarsi a lavorare e cantano canzoni per incentivare la
produzione. Durante le attività lavorative, è immancabile la coordinzione e la supervisione di Grandepuffo, lo stesso vale quando i Puffi suonano, infatti è Grandepuffo a dirigere l'orchestra. |